Pensieri senza impermeabile

Ogni cosa innaturale crea, piano piano, un rigetto e di fronte alla minaccia, avvertita più o meno consapevolmente, di violazione della propria integrità esistenziale, ci si difende alla meno peggio.
Uno dei modi che si assumono per difendersi è quello di vivere, 24 ore su 24, con il cosiddetto “impermeabile” così da proteggersi dalle “sberle” emotive ed esistenziali che la socialità di oggi distribuisce ad ogni piè sospinto, condizionata dalle modalità spesso disumane e folli che si è data.
Se però l’ “impermeabile” emozionale e sentimentale che ci si mette addosso può proteggere dalle sberle,
l’inconveniente è che, alla stessa stregua, lo stesso “impermeabile” non ti permette di sentire le carezze
che pure si ricevono, di tanto in tanto, né di darle, perché “filtrate” da questo rudimentale strumento di
difesa.
E allora che fare?
Un’ipotesi è quella di tornare ad usare, prima di tutto, il proprio pensiero in modo adeguato e intelligente; ad esempio, riconoscendo che nessuno può farci del male se noi non glielo permettiamo, aprirsi a sé stessi e riscoprire la fiducia in sé e negli altri, così tornando a vivere senza “impermeabile” e ri-assaporando finalmente quelle emozioni, sentimenti, immagini e consapevolezze esistenziali che possono essere di grande aiuto a dare un senso alla propria vita.

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